musapas
Non c’è dubbio alcuno, delle sette arti della classificazione di Canuto quella del Cinema è la mia preferita, fondamentalmente per una ragione sola che però mi conquista: la completezza. Essa è potenzialmente in grado di racchiudere in sé le altre sei, armonizzandole in vario modo e misura, sì da dar vita a un prodotto nuovo, che non è più, o non è solo il frutto di una sintesi, ma una nuova ed originale creatura dalle mille sfaccettature, figlia di una mezza dozzina di madri portentose, e tenuta a balia dalla Fotografia.
Nella mia esistenza i film sono venuti prima di ogni altra cosa. Da piccolo non c’erano ancora molti cartoni animati, appena esisteva la televisione e in bianco e nero, e l’appuntamento che più mi prendeva era quello con il film western di turno. Molto presto, sono stato fortunato, il piacere visivo si è ampliato in direzione del grande schermo; credo di essere entrato in una sala cinematografica per la primissima volta a tre anni, forse quattro, e da allora ne sono rimasto irrimediabilmente attratto!
Per me il Cinema era e resta, ancora adesso che ho appena oltrepassato la soglia degli “anta”, il Sogno. Inteso non nel senso di massimo obiettivo di vita, perché non ho mai nutrito particolari velleità cinematografiche creative, bensì come “incarnazione proiettata” delle mie più grandi emozioni, tanto di quelle sperimentate nella realtà quanto delle tante, spero, che non ho ancora avuto la fortuna di vivere realmente.
Ed è con questo sguardo che ogni volta mi accosto alla visione di un film, con l’atteggiamento di chi davvero si aspetta di poter sognare qualcosa ad occhi aperti.
Sono affascinato soprattutto dal genere noir, e dal western (il primo amore non si scorda mai). Ma non posso affermare di avere delle vere e proprie preferenze, il thriller, il fantascientifico, la commedia, lo storico, il drammatico, il sociale, l’erotico, i cartoons, trovano tutti spazio nella mia videoteca ideale, purchè si tratti di buon cinema.
E, anche se per convenienza ormai da decenni indico sempre lo stesso titolo, neppure credo di avere un lungometraggio preferito. Adoro Martin Scorsese, e a lui regalo l’attribuzione di cui prima, eleggendo il suo “Taxi Driver” a miglior film di sempre nella mia classifica personale. Certo che “Raging Bull – Toro Scatenato” non ci si allontana poi di molto. C’è Sergio Leone con la sua trilogia del dollaro (forse s’era intuito dal mio avatar? Che vuole essere anche un doveroso omaggio a quello che a mio avviso è stato il miglior attore italiano di sempre, il gigantesco Gian Maria Volontè!), e in particolare “Il Buono, il Brutto e il Cattivo”, uno di quei film irripetibili e davvero senza età.
I miei noir preferiti sono “Il grande sonno” di Howard Hawks, “Il mistero del falco nero” di John Huston e “Gilda” di Charles Vidor , mentre un altro regista/attore che ammiro tanto è Woody Allen, grazie al quale mi son sempre fatto delle grasse risate (mitico in “Provaci ancora Sam” di Herbert Ross), del quale cito solo per esempio “Io e Annie”, “Amore e guerra”, “Manhattan” e “Crimini e misfatti”.
Tra gli italiani mi piace ricordare Federico Fellini (a “La voce della luna” sono fortemente legato soprattutto perché è stato l’unico film del grande Maestro che ho fatto in tempo a vedere in sala al tempo dell’uscita), Bernardo Bertolucci (“L’ultimo imperatore”), Roberto Rossellini (“Roma città aperta”), Pietro Germi (“Divorzio all’italiana”), Elio Petri (“Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”). E più recenti, Giuseppe Tornatore (“Nuovo Cinema Paradiso”, “La Sconosciuta”), Paolo Sorrentino (“Le conseguenze dell’amore”), Matteo Garrone (“Gomorra”).
Ma tanti ancora sono i nomi e i titoli:
di Ridley Scott: Alien, Blade Runner e Thelma&Louise
di Roman Polanski: Chinatown, Luna di fiele, Il pianista
di Michael Curtiz: La leggenda di Robin Hood, Casablanca, Gli angeli con la faccia sporca
di Raul Walsh: Il ladro di Bagdad, Una pallottola per Roy, Gli amanti della città sepolta, La furia umana, Tamburi lontani,
di Stanley Kubrick: Orizzonti di gloria, Spartacus, Arancia Meccanica, Shining
di Francis Ford Coppola: Il padrino, Apocalypse Now, Un’altra giovinezza
di John Ford: Ombre rosse, Furore, Il massacro di Fort Apache, L’uomo che uccise Liberty Valance
di Clint Eastwood: Il texano dagli occhi di ghiaccio, Bird, Gli spietati, Un mondo perfetto, Mystic river, Million dollar baby
di Lars Von Triers: Le onde del destino, Dancer in the Dark, Dogville
di David Cronenberg: Videodrome, La mosca, La promessa dell’assassino
di David Lynch: Velluto blu, Mulholland Drive, Dune
di Anthony Minghella: Il paziente inglese, Il talento di Mr. Ripley, Ritorno a Cold Mountain
di M. Night Shyamalan: Il sesto senso, The village, Lady in the water
di Pedro Almodóvar: Che ho fatto io per meritare questo?, Donne sull’orlo di una crisi di nervi, Tutto su mia madre, Parla con lei, Volver
di David Lean: Il Dottor Zivago, Lawrence d’Arabia, Il ponte sul fiume Kwai
di Alejandro Amenábar: Apri gli occhi, The others, Mare dentro
di Elia Kazan: Un tram che si chiama desiderio, Fronte del porto, La valle dell’Eden
di James Cameron: Terminator, Aliens-Scontro finale, Terminator 2-Il giorno del giudizio, Titanic, Avatar
di Kathryn Bigelow: Blue Steel-Bersaglio mortale, Strange Days, The hurt locker
etc. etc. etc.
Mi trovi anche qui:
sai che sei il mio critico cinematografico preferito….:)))
You’re welcome, Manuela!! 🙂
Pasquale è un autentico intenditore!
Ma finiscila, dai! Sista is da girl!!
Da gangsta girl oserei dire 😀