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El Topo
Il giustiziere El Topo (Alejandro Jodorowsky) è spinto da Mara (Mara Lorenzio) a sfidare i quattro pistoleri più bravi che vivono nel deserto: dopo averli eliminati con l’inganno, El Topo viene ferito da Mara e dalla sua amante (Paula Romo) e trova rifugio in una comunità sotterranea di storpi e di freaks; decide di aiutarli esibendosi come saltimbanco, ma il mondo che trova al di fuori è sempre più crudele e corrotto.
Il film che rese noto Jodorowsky in tutto il mondo (specie dopo che Allen Klein, il manager dei Beatles, ne comprò i diritti), diventando il primo cult movie nelle proiezioni di mezzanotte nelle sale americane frequentate da studenti, fricchettoni e cinefili. Lo racconta bene un documentario, Midnight Movies – From the Margin to the Mainstream.
Spesso è stato liquidato come un pastiche di crudeltà da spaghetti-western, tardo surrealismo, pillole di saggezza orientale, misticismo ed erotismo, il tutto bagnato da un generico spirito anti-imperialista e antiborghese: al di là dei dialoghi sentenziosi, si tratta di una classica parabola di perdizione e redenzione, messa in scena con uno stile ipertrofico che cerca a tutti i costi la meraviglia (e la ottiene). La seconda parte, che ricorre alla comicità chapliniana nel descrivere il rapporto tra El Topo e la nana (Jaqueline Luis) che si innamora di lui, è addirittura toccante!
“El topo” in spagnolo significa “la talpa“: l’animale che quando vede la luce ne rimane accecato. Oggi circola un’ottima edizione restaurata in dvd.
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