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Stagnino, sarto, soldato, spia… “La talpa” è alle porte, allacciate le cinture!!!


Il nostro primo suggerimento del nuovo anno è in realtà legato ancora al 2011, perchè si tratta di un titolo presentato in concorso già all’ultima edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, anche se in uscita nelle sale italiane solamente il prossimo 13 gennaio.

Per gli amanti delle spy-stories un appuntamento assolutamente da non perdere.

La talpa, titolo originale “Tinker Tailor Soldier Spy“, è il secondo lungometraggio cinematografico del regista svedese Tomas Alfredson, già autore in primissima battuta di Lasciami entrare, il più sorprendente ed innovativo degli horror movies degli ultimi anni, ed è tratto dall’omonimo romanzo di spionaggio dell’illustre scrittore John Le Carrè, primo episodio della c.d. “trilogia di Karla”. Si narra che a Venezia abbia messo in enorme difficoltà la Giuria per l’assegnazione del Leone d’Oro.

Il cast si avvale principalmente della partecipazione quale protagonista assoluto di Gary Oldman, che veste i panni che furono di Sir Alec Guinnes nella prima trasposizione, per una serie televisiva, del celebre romanzo. Accanto a lui attori del calibro di Colin Firth, Tom Hardy, Mark Strong, Toby Jones e John Hurt, con un’unica presenza femminile, quella di Kathy Burke.

Le premesse per un appuntamento col brivido a tante stelle, visto anche il trailer, ci sono tutte.

 

Sherlock Holmes (da Marianna D’Apolito LovesRdj)


Fine Ottocento,Londra Vittoriana-221B, Baker Street . Tra riti esoterici, corse contro il tempo e mirabolanti salvataggi; ritorna sul grande schermo, firmato Guy Ritchie, il più famoso detective della letteratura inglese: Sherlock Holmes. Questa volta a vestire i panni del cinico investigatore e del suo assistente/amico, il dottor John Watson, abbiamo Robert Downey,Jr. e Jude Law.
Per gli appassionati dei romanzi di Sir Arthur Conan Doyle (ndr. sofferente per una sorta di sviscerato amore/odio nei confronti della sua creazione più famosa) non mancano i punti sui quali discutere: il film non rispetta del tutto i canoni “Holmesiani”, ma è reso noto che, esso, è senza dubbio, la miglior pellicola ispirata a questo straordinario personaggio letterario. Gran parte del merito ricade su Downey ,Jr. che con il suo straordinario talento,le sue abilità nel Winch Kung Fu-altra caratteristica infusa al personaggio-, e la capacità di rendere suo ogni film sul quale “mette mano”, fa-amabilmente- dimenticare allo spettatore quanto egli non rispecchi le sembianze fisiche di Holmes, impose nei romanzi di Doyle; particolare che i precedenti film hanno rispettato ricavandone ben poco successo. Per fare da spalla all’investigatore, Jude Law, imprime al suo dottor Watson quella carica e quel dinamismo per le quali il suo personaggio non è mai stato così noto. Un mix vincente, dove per secondi ,a parlare, sono gli incassi.
Questa volta a fare da nemesi abbiamo Lord Blackwood, il quale viene consegnato a Scotland Yard e all’ispettore Lestrade per mano di Holmes e Watson, successivamente giustiziato alla forca, davanti agli occhi del dottore, egli ritornerà dall’oltretomba suscitando l’interesse del detective che si ritroverà ad affrontare una nuova –interessante- avventura. Vediamo poi apparire in scena la conturbante Irene Adler,donna capace di dar del filo da torcere anche ad una mente superiore come quella di Sherlock Holmes; e a Mary Morstan: futura moglie di Watson, che sembra quasi suscitare in Holmes gelosie e risentimenti. Tra un susseguirsi di strabilianti intuizioni-letteralmente “Holmesiane” ,trepidazione, morti reali e apparenti, “ritorni in scena” e sotterfugi, si spiana la strada ad un finale leggero, che lascia ben intendere l’intenzione di non voler essere un ‘addio’ (nda. Mancano meno di due mesi all’uscita del sequel nelle sale di mezzo mondo e già è stato confermato un terzo capitolo).
Questo terreno fertile sul quale si sviluppano le avventure di Sherlock Holmes e John Watson è ritratto in un film ben realizzato, piacevole, sagace, curato nei minimi dettagli dalla mano del regista,e dal ritmo incalzante. Manca –forse- una spuntone di arditezza, il tutto però compensato dal grande consenso del pubblico e dalle imbeccabili performance del cast.

Secondo al box office Statunitense nel 2009 (primo ‘’AVATAR’’), si guadagna due candidature agli Oscar, e due ai Golden Globe: una delle quali viene vinta da Robert Downey ,Jr. nella categoria ‘Miglior Attore protagonista in una commedia’.

Per citare una frase del nostro amato detective:”Se non si dispone di nessun elemento è un errore enorme teorizzare a vuoto.”
Quindi fidatevi di Holmes -se non avete ancora visto il film,non potete giudicare- e godetevi questa bella,fresca e coinvolgente pellicola. Io ve la consiglio vivamente.