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Non E’ un Paese Per Vecchi


1980. Il saldatore texano Llewelyn Moss (Josh Brolin) trova una valigia con due milioni di dollari sul luogo dove si sono eliminate due bande di spacciatori di droga. Sulle sue tracce si mette lo spietato killer Anton Chigurh (Javier Bardem), seminando cadaveri sul suo cammino, mentre il disilluso sceriffo Bell (Tommy Lee Jones) cerca di evitare altri spargimenti di sangue.
I fratelli Coen adattano l’omonimo romanzo di Cormac McCarthy e cercano di non tradire il suo doppio registro, che alterna narrazione oggettiva a riflessioni dello sceriffo (qui rese in parte con una voce fuori campo). Esaltano tanti temi – la presenza del paesaggio con tutte le sue valenze metaforiche, la riflessione sulla violenza e sul caso come chiave di lettura obbligata del reale – che si legano perfettamente con il loro universo poetico. Per riflettere, ancora una volta, sull’irrimediabile perdita di valori di un mondo che non conosce più il rispetto, la solidarietà, l’onestà. E dove il male ha un volto, quello del killer-filosofo Chigurh, così assurdo e terrificante da mettere in crisi ogni concetto di etica. Molti personaggi rimandano ai film precedenti dei registi: l’ingenuo aiutante dello sceriffo (Garrett Dillahunt), la guardia di frontiera reduce dal Vietnam (Smith), il killer “educato” ed elegante (Woody Harrelson); di nuovo c’è un tono meno cinico e sarcastico, e a volte scopertamente didascalico. Sulla scia del romanzo, i Coen vogliono, infatti, elevare il definitivo e antieroico canto funebre dei miti fondanti del West, ma forse introducono una note moraleggiante di troppo. Notevole fotografia di Roger Deakins e niente musica, se non nei titoli di coda. A Cannes 2007 è stato snobbato da molti, ma si è rifatto con gli Oscar 2008: miglior film, regia, sceneggiatura non originale e attore non protagonista (Bardem).

Grindhouse – A Prova di Morte


« Ehi, Pam, ti ricordi quando ho detto che la macchina era a prova di morte? Non dicevo una bugia… questa macchina è al cento per cento a prova di morte, ma per godere di questo vantaggio, tesoro, tu dovresti essere seduta esattamente dove sono io! »
(Stuntman Mike/Kurt Russell – dai dialoghi del film)

“Stuntman” Mike (Kurt Russell) incrocia in un bar le tre amiche “Jungle” Julia (Tamiia Poitier), Arlene (Vanessa Ferlito) e Shanna (Jordan Ladd), decise a passare una vacanza da sole. Dopo aver accolto in macchina l’autostoppista Pam (Rose McGowan), si lancia sulle tracce delle tre ragazze, deciso a verificare la loro resistenza agli incidenti automobilistici frontali. Qualche tempo dopo prova a ripertersi con Abernathy (Rosario Dawson), Zoe (Zoe Bell, una vera stunt-woman, che in Kill Bill faceva la controfigura di Uma Thurman) e Kim (Tracie Thoms) che girano allegre in auto per la campagna. Ma avrà più di una sorpresa.
Uscito come film autonomo e con una sequenza in più (la lapdance della Ferlito, al posto della quale per gli spettatori americani compariva un cartello con la scritta “missing reel”, ovvero “rullo mancante”), è il secondo episodio (con Planet Terror di Robert Rodriguez e un intermezzo di falsi trailer) dell’originale Grindhouse, distribuito nella versione di 191′ solo negli USA e in Francia. Il titolo indica il termine gergali per i locali di ultima visione dove negli anni Settanta si vedevano due film, spesso di serie Z, con un biglietto solo. Tarantino (anche sceneggiatore e direttore della fotografia) ricrea con interventi digitali il look delle pellicole in condizioni tecniche impresentabili che circolavano in quelle sale: graffi, sfocature, salti di quadro, tagli ecc. Il gioco di citazioni infinito: Telefon, Umberto Lenzi, Fernando di Leo, Dario Argento, Convoy – Trincea d’Asfalto, Bullitt, Gli Amanti del Chiaro di Luna, Zatoichi) e di rimandi (la Dodge Charger del 1969 gialla a bande nere di Stuntman Mike viene da Zozza Mary Pazzo Gary, la Chevy Nova Mustang del 1970 bianca di Abernathy, Zoe e Kim è quella di Punto Zero).
Eli Roth è Dov. Colonna sonora al solito ricchissima con brani di The Coasters, Eddie Floyd, Willy deVille e la riscoperta di “Hold Tight” di Dave Dee, Dozy, Beaky, Mick & Tich. I film annunciati dai falsi trailer tra un episodio e l’altro dell’edizione originale (in Italia si vede solo l’ultimo, prima di Planet Terror) sono: Werewolf Women of the SS ( di Rob Zombie, con Nicolas Cage e Udo Kier), Thanksgiving (di Eli Roth, con Michael Biehn), Don’t (di Edgar Wright con Nick Frost, Simon Pegg) e Machete (di Robert Rodriguez, con Danny Trejo). Negli USA un sonoro flop, in Italia un successo moderato.