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Ghost Dog – Il Codice del Samurai


Al servizio di mafiosi con cui comunica solo tramite piccioni viaggiatori, il killer newyorkese Ghost Dog (Forest Whitaker, più che ottimo!), si ispira ai valori dell’Hagakure, il trattato del XVIII secolo sull’etica dei samurai. Ma quando i suoi mandanti decidono di farlo fuori, si apre per lui un problema morale: come ribellarsi ai suoi signori?
Jarmusch (anche sceneggiatore) prosegue la riflessione sulla morte di Dead Man con un noir zen e onirico, che poi complica da una parte con siparietti parodici di cui sono protagonisti i gangster (tra cui l’immenso Henry Silva), dall’altra con sprazzi di commedia surreale nel solco del proprio cinema precedente. Il migliore amico di Ghost Dog, per esempio, è un gelataio francese (Isaach De Bankolé): ognuno parla la sua lingua e teme sempre che l’altro non abbia capito, anche se in realtà sono in perfetta sintonia e sincronicità. Appropriata metafora per un mondo allo sfascio, dove il tragico si mescola al ridicolo, il sangue ai cartoon, ma rimane qualcosa cui appigliarsi.

Un capolavoro a base di rap (Onyx, Mobb Deep), ambient e free Jazz a cura di The RZA, leader dei Wu-tang Clan. La fotografia è di Robby Müller. Damon Whitaker, fratello di Forest, è Ghost Dog da giovane.

Le Conseguenze dell’Amore


Contabile della mafia, da dieci anni in Svizzera per riciclare denaro sporco, Titta Di Girolamo (Toni Servillo) si innamora della barista (Olivia Magnani) dell’hotel in cui risiede, e per regalarle un’auto usa soldi non suoi. Quando due killer cercano di derubarlo, lui fa sparire l’ingente refurtiva: ma il mancato incontro con la ragazza (per pura fatalità) lo spinge ad accettare passivamente la punizione dei suoi “datori di lavoro”.
Storia di una ribellione al potere che diventa riscatto morale: inizia come un’avventura sentimentale (“Non sottovalutare le conseguenze dell’amore”, scrive su un foglietto il protagonista), ma prosegue con l’ostinazione delle decisioni estreme, prese da una persona che per sentirsi viva non può far altro che morire. Sorrentino (autore anche della sceneggiatura) cambia genere e stile dopo l’esordio con L’Uomo In Più : gioca di sottrazione per descrivere la “prigione senza sbarre” in cui è costretto Titta (metodico sia nel giocare a carte con gli ex proprietari dell’albergo sia nell’iniettarsi ogni mercoledì mattina 10 milligrammi di eroina), e alterna morbidi movimenti di macchina a un montaggio sincopato (di Giogiò Franchini) per descrivere un mondo nel quale anche il fumo della sigaretta sembra sotto controllo, ma dove tutto alla fine esplode. Anche se un eccesso di didascalico espressionismo (il processo mafioso) e di poeticismo (l’amico che lavora in montagna) appesantiscono un pò troppo il finale. Belle musiche di Pasquale Catalano. Olivia Magnani è la nipote di Anna. A sorpresa, cinque David: miglior film, regia, sceneggiatura, attore protagonista e fotografia (Luca Bigazzi).

Kill Bill – Vol. 2


« Ho ucciso tante persone per arrivare fin qui. Ma ne devo uccidere ancora una. L’ultima. Quella da cui sto andando ora: la sola rimasta in vita. E quando sarò arrivata a destinazione, io ucciderò BILL. »
(La Sposa nei titoli di testa)

Black Mamba (Uma Thurman), ribattezzata “La Sposa”/Beatrix Kido, uccide Budd (Michael Madsen), il fratello di Bill (David Carradine), e deve uccidere anche la spietata Elle Driver (Daryl Hannah). Ma quando, per completare la sua vendetta arriva a Bill, troverà un’inaspettata sorpresa.
Il secondo capitolo è molto diverso dal primo: rallentato, fittamente dialogato, con l’ambizione di fare con la mitologia del noir ciò che Leone aveva fatto col western. Ma il dialogo più brillante (quello sulla vera natura di Superman) è preso da Jules Feiffer: e Tarantino continua a giocare con i generi e le citazioni.
Liu è Johnny Mo nel primo episodio e il maestro Pai Mei nel secondo.
Parks, lo sceriffo McGraw, qui è anche Esteban.

Le Iene


“Fate Mezzogiorno di fuoco in una gioielleria e vi sorprendete perché arrivano gli sbirri?” (Eddie)

Dopo una sanguinosa rapina andata male, i superstiti – tra i quali un poliziotto infiltrato (Tim Roth) – si incontrano in un capannone. Uno di loro, uno psicopatico omicida (Michael Madsen), ha preso in ostaggio un poliziotto.
Un’intelligente struttura a puzzle, in cui una volta tanto i flashback non sono esornativi, con una messa in scena teatrale e stilizzata: l’esordiente Tarantino (che si riserva la parte di “Marrone”, perché per non rilevare la propria identità tutti si chiamano con nomi di colori) aggiorna con l’humour nerissimHo la classica struttura da tragedia elisabettiana in cui si sa che tutti devono morire. Violenza quasi insostenibile, ma un rigore morale della visione ormai raro nell’epoca di Basic Instinct. Attori perfetti (Keitel è anche produttore), e dialoghi da antologia, specie i pezzi iniziali sull’interpretazione di “Like A Virgin” di Madonna e sulle mance. Monte Hellman è uno dei produttori esecutivi. Rieditato col titolo Cani da Rapina.

Jackie Brown


 

“Six players on the trail of a half a million in Cash. There’s only one question… Who’s playing who”?

[Tagline del film]

La hostess Jackie Brown (Pam Grier), che arrotonda lo stipendio facendo il corriere di denaro sporco, riesce a districarsi tra il suo capo Ordell (Samuel Jackson), che la vuole morta, e la polizia, che vuole Ordell…
Atteso al varco dopo Pulp Fiction, Tarantino sta sulla difensiva, rischia poco (adatta un romanzo di Elmore Leonard), rinuncia ai suoi marchi di fabbrica e si diverte a descrivere i personaggi (aiutato in ciò da un cast super eccezionale, tra riscoperte cinefile come Pam Grier, regina incontrastata dei film blaxploitation, e star che accettano parti di contorno), coinvolgendo lo spettatore in un ritmo sinuoso e rilassato, con molta musica (The Delfonics da mettere in grassetto) e pause nell’azione. E trasmettendo una visione del mondo da noir d’altri tempi, cinica e romantica, che forse da lui non ci si aspettava.

Uno dei bellissimi brani tratti dalla Soundtrack: Didn’t I (Blow Your Mind This Time)/ the Delfonics

Link Megavideo: http://www.megavideo.com/?d=KFHC4OT9