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Percy Jackson E gli Dei dell’Olimpo – Il Ladro di Fulmini


Semidio inconsapevole, frutto dell’atavico vizietto degli déi di flirtare con le mortali, il giovane dislessico Percy Jackson (Logan Lerman) scopre di essere figlio di Poseidone (Kevin McKidd) e di possedere straordinari poteri acquatici, ma una Furia lo accusa di avere rubato la folgore di Zeus (Sean Bean). Protetto e addestrato dal centauro Chirone (Pierce Brosnan), cercherà di scoprire il vero responsabile e ripercorrerà tappe mitologiche cruciali, come la battaglia con Medusa (Uma Thurman) o con l’Idra dalle sette teste, prima di incontrare il suo divino padre.
Scritto da Graig Titley adattando il primo libro omonimo della serie creata da Rick Riordan, un solido e divertente action movie vecchia maniera. Paga un ovvio tributo al fantasy di formazione stile Harry Potter, ma usa i copiosi effetti digitali per ricreare l’atmosfera rétro delle animazioni in stop-motion di Ray Harryhausen, più che inseguire la modernità. Impreziosito da un cast funzionale in cui spicca la divertita Uma con chioma serpentina. Tiepido il successo di pubblico globale, che ha bloccato i propositi iniziali di realizzarne dei seguiti.

Grindhouse – A Prova di Morte


« Ehi, Pam, ti ricordi quando ho detto che la macchina era a prova di morte? Non dicevo una bugia… questa macchina è al cento per cento a prova di morte, ma per godere di questo vantaggio, tesoro, tu dovresti essere seduta esattamente dove sono io! »
(Stuntman Mike/Kurt Russell – dai dialoghi del film)

“Stuntman” Mike (Kurt Russell) incrocia in un bar le tre amiche “Jungle” Julia (Tamiia Poitier), Arlene (Vanessa Ferlito) e Shanna (Jordan Ladd), decise a passare una vacanza da sole. Dopo aver accolto in macchina l’autostoppista Pam (Rose McGowan), si lancia sulle tracce delle tre ragazze, deciso a verificare la loro resistenza agli incidenti automobilistici frontali. Qualche tempo dopo prova a ripertersi con Abernathy (Rosario Dawson), Zoe (Zoe Bell, una vera stunt-woman, che in Kill Bill faceva la controfigura di Uma Thurman) e Kim (Tracie Thoms) che girano allegre in auto per la campagna. Ma avrà più di una sorpresa.
Uscito come film autonomo e con una sequenza in più (la lapdance della Ferlito, al posto della quale per gli spettatori americani compariva un cartello con la scritta “missing reel”, ovvero “rullo mancante”), è il secondo episodio (con Planet Terror di Robert Rodriguez e un intermezzo di falsi trailer) dell’originale Grindhouse, distribuito nella versione di 191′ solo negli USA e in Francia. Il titolo indica il termine gergali per i locali di ultima visione dove negli anni Settanta si vedevano due film, spesso di serie Z, con un biglietto solo. Tarantino (anche sceneggiatore e direttore della fotografia) ricrea con interventi digitali il look delle pellicole in condizioni tecniche impresentabili che circolavano in quelle sale: graffi, sfocature, salti di quadro, tagli ecc. Il gioco di citazioni infinito: Telefon, Umberto Lenzi, Fernando di Leo, Dario Argento, Convoy – Trincea d’Asfalto, Bullitt, Gli Amanti del Chiaro di Luna, Zatoichi) e di rimandi (la Dodge Charger del 1969 gialla a bande nere di Stuntman Mike viene da Zozza Mary Pazzo Gary, la Chevy Nova Mustang del 1970 bianca di Abernathy, Zoe e Kim è quella di Punto Zero).
Eli Roth è Dov. Colonna sonora al solito ricchissima con brani di The Coasters, Eddie Floyd, Willy deVille e la riscoperta di “Hold Tight” di Dave Dee, Dozy, Beaky, Mick & Tich. I film annunciati dai falsi trailer tra un episodio e l’altro dell’edizione originale (in Italia si vede solo l’ultimo, prima di Planet Terror) sono: Werewolf Women of the SS ( di Rob Zombie, con Nicolas Cage e Udo Kier), Thanksgiving (di Eli Roth, con Michael Biehn), Don’t (di Edgar Wright con Nick Frost, Simon Pegg) e Machete (di Robert Rodriguez, con Danny Trejo). Negli USA un sonoro flop, in Italia un successo moderato.