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L’Amico di Famiglia



Geremia de’ Geremei (Giacomo Rizzo) ha settant’anni. Vive in una cittadina dell’Agro Pontino ed è proprietario di una piccola sartoria. Brutto e sgraziato vive in una casa buia con la madre paralizzata. La sua vera fonte di guadagno (rigorosamente depositato in cassette di sicurezza) è però l’usura.

Denti


Due denti, enormi, angoscianti, e Antonio, inquietato fin da bambino, quando la sua immaturità era ancora simbolo di candore, quando i sogni materializzavano voluttuose morbosità, quando le sue viscere nascondevano la ripulsione dell’anima.
Il dolore sancisce l’implosione in un mondo avverso, Passato senza speranza, illusione del Ritorno, manifestazione ridondante dell’Essere.
La gelosia che lo preme, lo stringe, lo rinchiude; la solitudine che lo divide, lo umilia; l’estenuante ricerca della Felicità, sensazione mai provata, apodittico desiderio di cambiamento.
Catarsi di rinascita, distrutto ciò che si ha ancora, nuovo corpo dall’indistruttibile interno.
Antonio è un uomo afflitto da sempre da due denti abnormali, che la ragazza gli rompe con un posacenere durante una discussione. Questa ferita, che lo colpisce non solo esteriormente, lo spingerà in un viaggio onirico tra dentisti fobici, fulgidi ricordi del passato, visioni amareggiate del presente, terrore del futuro.